CI SIAMO, SI VA A MARSA ALAM!! ✈✈ Immersioni e snorkeling insieme da Livorno a Marsa Alam!Abbiamo organizzato un bellissimo viaggio presso uno dei resort con la baia più bella e pacchetto 8/10 immersioni per i Sub!! Il nostro gruppo di Livorno e non solo è composto sia da subacquei…

Immersioni e corsi sub a Livorno!

Brevi cenni

Siamo un gruppo, fondato inizialmente da tre persone, con la passione per il mare, il cibo e il vino 🙂 Siamo tutti giovanissimi e abbiamo deciso di fondare la Subacquei Anonimi ASD a fine 2019! Inizialmente con sede a Firenze, ma da Giugno 2021 ci siamo trasferiti nella fantastica LIVORNO per effettuare sempre più immersioni e corsi sub.
Il nostro obiettivo è quello di riuscire a fare un gruppo unito per poter fare tanti viaggi e cene insieme! Oltre che di promuovere l’educazione continua organizzando prove e corsi sub a Livorno con istruttori PADI, promuoviamo la cura e la salvaguardia del nostro mare, come proposto dal “Project Aware”, organizzando anche giornate di pulizia fondali e coste.

L’apprendimento


Abbiamo a disposizione delle aule comodissime per le nostre teorie oltre ad essere organizzati per effettuare video lezioni con e-learning, come previsto dalle normative COVID… Per i corsi e prove sub a Livorno abbiamo a disposizione una piscina apposita per subacquei, ma preferiamo utilizzare le acque confinate del nostro Diving di fiducia, direttamente in mare, in totale relax e sicurezza.

Effettuiamo corsi con istruttore PADI:
BAMBINI ->Seal Team; Bubblemaker; Discovery Diving; Junior Open Water; Junior Advanced Open Water;

ADULTI: -> Prove Sub; Open Water Diver; Adventure Diver; Advanced Open Water Diver; Rescue Diver; Divemaster.

Corsi SPECIALITA’:
Peak Performance Buoyancy; Aware; Deep Diver; Dry Suit Diver; Enriched Air Diver; Emergency Oxygen Provider; Equipment Specialist; Night Diver; Search And Recovery Diver; Underwater Navigator;

Corsi EFR:
Primary and Secondary Care; CPR/AED; Care For Children.
https://www.subacqueianonimi.it/category/primo-soccorso-e-dae/

Vuoi Fare una prova?? guarda la foto qui sopra… è stata scattata da noi mentre facevamo delle prove, proprio sulle bellissime coste di Livorno! Togliti il dubbio e buttati con noi!
Subacquei Anonimi… i tuoi corsi sub e immersioni a LIVORNO!!!
Tutti i corsi sono riservati agli associati.

seguici su Facebook https://www.facebook.com/subanonimi/
Corsi padi consultabili su http://www.padi.com


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      MOG e nomina contro abusi, violenze e discriminazioni

      Per aggiornarsi alle nuove linee guida, in “contatti” troverete in modo per segnalare le violazioni e abusi commessi dagli Associati. In fondo alla sezione contatti, è presente un pulsante per segnalare direttamente all’ACSI nazionale o un indirizzo mail, di un responsabile contro tali abusi, al quale scrivere, essendo persona esterna alla nostra Associazione.
      Di seguito il testo integrale del MOG approvato:

      MODELLOORGANIZZATIVOEDICONTROLLO

      DELL’ATTIVITÀSPORTIVAEDEICODICIDICONDOTTAATUTELADEIMINORIEPER LA

      PREVENZIONEDELLEMOLESTIE,DELLAVIOLENZADIGENEREEDIOGNIALTRA CONDIZIONE DI

      DISCRIMINAZIONE

      Titolo I Disposizioni generali

      Art. 1. Ambito di applicazione

      1. Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione è redatto dall’ASD Subacquei Anonimi, C.F. 94288940482, con sede legale in Via Lomi 96 – 57124 Livorno (LI),(di seguito, l’Associazione o ASD), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalla “ACSI ASSOCIAZIONE DI CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO – ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE” riconosciuta dal CONI.

      Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD, indipendente dalla disciplina sportiva praticata.

      1. Il presente MOG è elaborate con validità quadriennale e comunque aggiornato ogni qualvolta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei presenti Principi Fondamentali, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.

      L’obiettivo del presente modello è quello di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica, psicologica e morale di tutti i tesserati.

      Art. 2. Diritti e doveri

      1. Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati.

      I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie del Ente cui aderisce l’Associazione.

      Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni.

      1. L’Associazione adotta misure per assicurare l’effettività dei diritti di cui al comma precedente e le relative tutele, con particolare riguardo alla tutela dei minori.
      1. L’Associazione uniforma la propria organizzazione alle disposizioni di legge in materia, nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente

      del CONI per le Politiche di Safeguarding.

      1. L’ associazione previene e contrasta ogni forma di abuso, violenza o discriminazione nei confronti dei tesserati, in particolare se minori. A tal fine, informano i tesserati dei rispettivi diritti, favoriscono la diffusione delle politiche di safeguarding deli Ente di affiliazione e adotta misure e

      procedure per assicurare l’efficacia di tali politiche, anche mediante la formazione di lavoratori, collaboratori e volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva e sono a contatto con gli atleti.

      1. L’Associazione, nonché i relativi tesserati, si conformano alle disposizioni di cui al

      d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI in materia e adottano ogni necessaria misura per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.

      Titolo II Principi fondamentali

      Art. 3. finalità e oggetto

      1. Per la tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione, si perseguono almeno i seguenti obiettivi:
        1. la promozione dei diritti di cui all’art. 2 dei presenti Principi Fondamentali;
        2. la promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
        3. la consapevolezza dei tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
        4. l’individuazione e l’attuazione da parte dell’Associazione di adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità con le raccomandazioni del Responsabile Nazionale delle Politiche di Safeguarding, che riducano i rischi di condotte lesive dei

      diritti, specie nei confronti di tesserati minori;

      1. la gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;
      2. l’informazione dei tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
      3. la partecipazione dell’Associazione e dei tesserati alle iniziative organizzate dagli Enti di affiliazione nell’ambito delle politiche di safeguarding adottate;
      4. il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding dell’Associazione.
      1. Il raggiungimento dei predetti obiettivi postula l’adozione di misure e procedure di prevenzione e contrasto verso ogni condotta di abuso, violenza o discriminazione, comunque consumata in ogni forma, anche omissiva, o commissiva mediante omissione, e/o modalità, di persona o tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network, blog, programmazione di sistemi di intelligenza artificiale e altre tecnologie informatiche.
      1. Un sistema idoneo a garantire la tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione” prevede almeno le seguenti fattispecie di abuso, violenza e discriminazione:
        1. l’abuso psicologico;
        2. l’abuso fisico;
        3. la molestia sessuale;
        4. l’abuso sessuale;
        5. la negligenza;
        6. l’incuria;
        7. l’abuso di matrice religiosa;
        8. il bullismo, il cyberbullismo:
        9. i comportamenti discriminatori.
      1. A fini del comma precedente, si intendono:
      1. per “abuso psicologico”, qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
      2. per “abuso fisico”, qualunque condotta consumata o tentata (tra cuibotte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un

      trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psico-fisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come il somministrare carichi di allenamento inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;

      1. per “molestia sessuale”, qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
      2. per “abuso sessuale”, qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
      3. per “negligenza”, il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
      4. per “incuria”, la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
      5. per “abuso di matrice religiosa”, l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;

      per “bullismo, cyberbullismo”, qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in

      comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione

      o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).

      1. per “comportamenti discriminatori”, qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social-economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

      I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.

      Titolo III

      Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva art. 4. Prevenzione e gestione dei rischi

      In relazione alla dimensione dell’ASD e delle discipline sportive praticate, AVVIAMENTO DELLO SPORT SUBACQUEO, NUOTO CON PINNE (cd. Snorkeling) e IMMERSIONI IN APNEA O CON AUTORESPIRATORE, adotta misure preventive e attività periodiche di controllo idonee a garantire lo svolgimento dell’attività nel rispetto delle disposizioni vigenti, ivi compresi i presenti Principi e le Linee Guida emanate dall’Ente di affiliazione, nonché idonee a individuare ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio, intervenendo anche sui relativi effetti;

      Per la prevenzione di qualsiasi tipo di molestia, violenza o discriminazione nell’attività sportiva vengono adottate le seguenti policy:

      1. Verifica casellario giudiziario e carichi pendenti; L’Associazione prima di assegnare un incarico, sia remunerato che volontario, che preveda un contatto diretto e continuativo con minori deve procedere all’acquisizione del certificato del Casellario giudiziale richiesto del datore di lavoro, secondo l’art. 25-bis

      D.P.R. 313/2002, introdotto dal d.lgs. 39/2014 lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile (cosi detto certificato antipedofilia).In attesa del rilascio e del deposito del certificato è obbligatorio sottoscrivere un’autocertificazione sostitutiva del certificato medesimo.

      1. Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per L’Associazione deve visionare e sottoscrivere il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di Condotta impegnandosi a rispettarne i dettami, con particolare attenzione alle eventuali sanzioni applicate.
      2. Uso degli spazi dell’Associazione e di fornitori esterni (cd. Diving Center); i tesserati si presenteranno già equipaggiati per l’attività, ciò nonostante, essendo presenti luoghi dove potersi cambiare in caso di necessità, l’ ASD stabilisce le seguenti regole di accesso e comportamento:
        • Tutti gli utenti devono comportarsi in modo tale da rispettare la privacy degli altri.
        • l’accesso sarà consentito a turni di una persona per volta;
        • l’accesso è consentito alla madre/padre che accompagnano i propri figli, solo fino all’età di 8 anni, salvo situazioni particolari che richiedano un’assistenza specifica. Oltre tale età, è previsto che i bambini si cambino da soli;
        • Gli adulti che accompagnano i minori sono responsabili del loro comportamento e devono assicurarsi che i bambini rispettino le regole;
        • Gli accompagnatori devono rimanere nelle suddette aree solo per il tempo necessario ad assistere i propri figli, evitando di prolungare la permanenza in questi spazi.
        • Qualsiasi comportamento inappropriato o violazione delle regole deve essere immediatamente segnalato al personale dell’ASD.
        • In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera); in caso di atleti minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o suo incaricato;
      3. Allenamenti;
        • È fatto divieto ad istruttori e staff di svolgere allenamenti singoli o al di fuori dei giorni e orari previsti per gli allenamenti collettivi, tranne se non previsto allenamento singolo, richiesto dall’atleta per esigenze personali e/o didattiche. Laddove l’allenamento singolo fosse necessario per la preparazione dell’atleta, si dovrà svolgere in aree aperte al pubblico e, se si tratta di atleti minori, alla presenza di almeno uno dei genitori o previa autorizzazione degli stessi; inoltre, devono limitare il contatto fisico con gli atleti al minimo necessario per la pratica sportiva, e questo deve avvenire sempre in modo rispettoso e appropriato.
      4. Trasferte;
        • In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore.
        • Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.
        • Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
        • Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
        • È obbligatorio l’affiancamento all’allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tutti gli spostamenti degli atleti compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se trattasi di atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
        • È vietato scattare foto o registrare video nelle camere degli atleti. Le comunicazioni tramite social media tra istruttori e atleti devono essere limitate a questioni organizzative e, preferibilmente, svolte tramite canali ufficiali della ASD.
      5. Inclusività;
        • L’Associazione garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali,disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita,fisica,intellettiva,relazionale o sportiva.
        • L’Associazione si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti tesserati per l’Associazione loro coetanei.
        • L’Associazione si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o familiare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività dell’associazione anche mediante sconti delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.
      6. Tutela della privacy;
        • A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale per i minori), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e i soci della ASD all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effettuata una raccolta di dati personali comprese le eventuali immagini o filmati, deve essere sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).

      I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso espresso. Per tutto quanto non espressamente richiamato, si rinvia alla normativa vigente in materia.

      art. 5. Contrasto dei comportamenti lesivi e gestione delle segnalazioni

      1. Sanzioni;
      2. È prevista l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carattere sportivo endoassociativo a carico di coloro che tengano un comportamento non conforme al Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e al collegato Codice di Condotta.

      Fatte salve le azioni e i provvedimenti del Safeguarding Office nazionale dell’Ente di affiliazione ACSI e, degli Organi di Giustizia dell’Ente di affiliazione ACSI, le sanzioni tengono conto dei rapporti intercorrenti tra il soggetto e la ASD (es. tesserati e tesserate, soci, volontari, collaboratori retribuiti), facendo riferimento alle normative statali vigenti, allo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD, al regolamento dell’Ente di affiliazione ACSI cui integralmente si rimanda costituendo parte integrante del presente modello.

      Si precisa che il già menzionato sistema sanzionatorio afferisce l’ordinamento sportivo; pertanto, le relative sanzioni disciplinari sportive applicate non sostituiscono in alcun modo le sanzioni comminate in forza dell’ordinamento statale nei confronti dei responsabili della commissione di reati.

      Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti

      I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari.

      Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

      1. richiamo verbale per mancanze lievi;
      1. ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
      1. multa in misura non eccedente l’importo di 5 ore di retribuzione;
      1. sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;
      1. risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore socio/a/tesserato/a dell’Associazione, radiazione dello stesso.

      Ai fini del precedente punto:

      1. Incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o

      adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna.

      1. Incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna.
      1. Incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile l’ammonizione scritta e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravanti, leda l’efficacia del presente modello con comportamenti quali:
        1. l’inosservanza dell’obbligo di informativa al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding); l’effettuazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello o del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;
      1. la violazione delle misure adottate dall’Associazione volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimenti previsti dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell’ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Sportive).
      1. Incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l’importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effettui, con dolo, false o infondate segnalazioni inerenti alle violazioni del Modello Organizzativo e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure adottate dalla Società volte a garantire la tutela dell’identità del segnalante così da generare atteggiamenti ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confronti del segnalante.
      1. Incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.

      Sanzioni nei confronti dei volontari

      Nei confronti dei volontari dell’Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

      1. richiamo verbale per mancanze lievi;
      1. ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
      1. allontanamento dalle strutture di allenamento e associative per un periodo non superiore a 15 giorni;
      1. allontanamento dalle strutture di allenamento e associative per un periodo non superiore a 1 anno;
      1. rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell’Associazione, radiazione dello stesso.

      Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.

      1. Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni;
      1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/2021, la ASD Subacquei Anonimi, nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica all’Ente di affiliazione ACSI all’atto di affiliazione o rinnovo.
      1. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dal Consiglio direttivo della ASD, tra persone di comprovata moralità e competenza nel rispetto dei criteri di autonomia e indipendenza anche nei confronti della organizzazione sociale.

      Non deve aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno; e non deve aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti.

      1. La nomina del Responsabile è comunicata – nominativo e contatti – mediante affissione presso la sede della ASD e pubblicazione sul sito (se in essere); viene inoltre comunicata all’Ente di affiliazione ACSI secondo le modalità da questo previste.
      1. Il Responsabile dura in carica 4 anni, e può essere riconfermato.
      1. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per dimissioni o per altro motivo, la ASD provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo responsabile.
      1. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con provvedimento motivato dell’organo preposto della ASD. Della revoca e delle motivazioni è data tempestiva notizia al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le modalità di cui al precedente comma.

      Il Responsabile è tenuto a:

      1. vigilare sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati;
      1. adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “quick-response”), per prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
      1. segnalare al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI – secondo le modalità da questo previste – eventuali condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
      1. formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche della ASD;
      1. valutare annualmente le misure dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta nell’ambito della propria ASD, eventualmente sviluppando e attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità riscontrate;
      1. partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata dall’Ente di affiliazione ACSI

      b) – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime

      Chiunque venga a conoscenza o sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 4 e che coinvolgano Tesserati, specie se minorenni, è tenuti a darne immediata comunicazione al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD Subacquei Anonimi e/o al Safeguarding Officer dell’Ente di affiliazione ACSI secondo le procedure da esso stabilite e regolamentate.

      In caso di gravi comportamenti lesivi la ASD deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.

      L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

      1. presentato una denuncia o una segnalazione;
      1. manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
      1. assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
      1. reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
      1. intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding. art. 6. Obblighi informativi e altre misure
      2. La ASD , anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri Tesserati, i collaboratori e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva, alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme.
      1. Il presente documento è pubblicato sul sito internet del sodalizio, se nella sua disponibilità, e/o affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza di tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà il rispetto prevedendo, in caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.
      1. La ASD deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.
      1. La ASD deve prevedere adeguate misure per la diffusione o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
      1. La ASD deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.

      Art. 7 – Norme finali

      1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di Safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle disposizioni dell’Ente di affiliazione ACSI
      1. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD allo Statuto dell’Ente di affiliazione ACSI per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni e alle normative statali vigenti.
      1. Il presente modello, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.

      Titolo IV

      Codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione

      I destinatari del presente Codice di condotta sono gli istruttori, i tecnici, i dirigenti, i collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, i lavoratori ed i volontari della ASD

      I soggetti sopra indicati sono responsabili della crescita dei giovani allievi e tesserati nonché della creazione di un ambiente positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva. A tal fine, sono chiamati a dare il buon esempio e ad essere un modello di riferimento.

      Tutti i soggetti sopra indicati, che hanno un contatto diretto con allievi e tesserati minorenni, sono obbligati a rispettare il Codice di condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione. Ogni presunta violazione del Codice di condotta deve essere segnalata al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD e verificata secondo quanto stabilito dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva.

      1) NESSUNO ESCLUSO: Rispettiamo la dignità e l’integrità di tutte le persone coinvolte nelle attività della

      ASD sportiva, senza discriminazioni di alcun genere. Trattiamo tutti con cortesia, gentilezza e rispetto, evitando linguaggio offensivo, comportamenti intimidatori o abusivi.

      Creiamo attività tese a promuovere l’inclusione attraverso lo sport.

      SENSIBILIZZAZIONE, SICUREZZA E BENESSERE: Garantiamo a tutti i soggetti che operano nella ASD di avere ben chiari i concetti di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.

      Mettiamo al primo posto la sicurezza e il benessere di tutti i tesserati, specie se minori, adottando misure appropriate per prevenire abusi, molestie o qualsiasi forma di danno.

      Rispettiamo i diritti e le opinioni degli altri, fornendo un ambiente in cui ci si senta liberi di esprimere preoccupazioni o segnalare comportamenti inappropriati.

      COMPORTAMENTI NON VERBALI: Chiediamo a tutti i lavoratori sportivi e volontari della ASD di tenere comportamenti professionali ed appropriati ed inoltre, in tutte le interazioni con i tesserati, di evitare qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato.

      Garantiamo che tutti i comportamenti inappropriati siano tempestivamente interrotti e che si propenda immediatamente verso comportamenti trasparenti e rispettosi.

      INFORMAZIONI, COMUNICAZIONI E PRIVACY: Informiamo tutti i tesserati circa i contatti del Responsabile

      contro abusi violenze e discriminazioni nominato dalla ASD, nonché i contatti dl Safeguarding Office dell’Ente di affiliazione ACSI

      Comunichiamo in modo chiaro, aperto e rispettoso con i partecipanti, genitori, colleghi ed in generale con

      tutti i tesserati della ASD, fornendo tutte le indicazioni necessarie affinché possano procedere ad una eventuale segnalazione secondo direttive e regolamenti del Responsabile contro abusi violenze e discriminazioni nominato dalla ASD e dell’Ente di affiliazione ACSI.

      Rispettiamo la privacy dei tesserati coinvolti e garantiamo la riservatezza delle informazioni personali o sensibili acquisite.

      FORMAZIONE: Partecipiamo e promuoviamo programmi di formazione e sensibilizzazione sul tema delle

      politiche di safeguarding e sulla lotta contro ogni abuso, violenza e discriminazione per acquisire competenze e conoscenze necessarie per prevenire e rispondere agli abusi.

      Riconosciamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità nel proteggere i tesserati e segnalare qualsiasi preoccupazione o sospetto di abuso al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD.

      DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI E TESSERATE:

      Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico di tutti i tesserati e tesserate:

      • comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all’ambito sportivo e tenere una condotta improntata al rispetto nei confronti degli altri tesserati e tesserate;
      • astenersi dall’utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;
      • garantire la sicurezza e la salute degli altri tesserati e tesserate, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;
      • impegnarsi nell’educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri tesserati e tesserate nei percorsi educativi e formativi;
      • impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
      • instaurare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o con i soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero loro delegati;
      • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l’utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;
      • affrontare in modo proattivo comportamenti offensivi, manipolativi, minacciosi o aggressivi;
      • collaborare con gli altri tesserati e tesserate nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi, violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);
      • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

      DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E TECNICI:

      Gli allenatori, i dirigenti, i componenti dello Staff sono obbligati a rispettare con particolare scrupolo il Codice di Condotta, che accettano integralmente dopo averne preso visione.

      Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico dei dirigenti sportivi e dei tecnici:

      • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;
      • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o
      • influenza nei confronti dei tesserati e tesserate, specie se minori;
      • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei tesserati e tesserate, in particolare se minori;
      • evitare ogni contatto fisico non necessario con i tesserati e tesserate, in particolare se minori;
      • promuovere un rapporto tra tesserati e tesserate improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;
      • astenersi dal creare situazioni di intimità con il tesserato minore;
      • attuare, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
      • comunicare e condividere con il tesserato minore gli obiettivi educativi e formativi, illustrando le modalità con cui si intendono perseguire tali obiettivi e coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la loro cura ovvero loro delegati;
      • astenersi da comunicazioni e contatti di natura intima con il tesserato minore, anche mediante social network;
      • interrompere senza indugio ogni contatto con il tesserato minore qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, attivando il al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della aSD;
      • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
      • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;
      • sostenere i valori del sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei tesserati e tesserate;
      • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di Safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
      • astenersi dall’utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei tesserati e tesserate minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero da loro delegati;
      • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

      DIRITTI, DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI:

      Con riferimento a quanto previsto dal Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva si stabiliscono tra l’altro i seguenti doveri e obblighi a carico degli atleti:

      • rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;
      • comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi e ai tecnici e valutare in spirito di collaborazione le proposte circa gli obiettivi educativi e formativi e le modalità di raggiungimento di tali obiettivi, anche con il supporto di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o dei soggetti cui è affidata la loro cura, eventualmente confrontandosi con gli altri atleti;
      • comunicare a dirigenti sportivi e tecnici situazioni di ansia, timore o disagio che riguardino sé o altri;
      • prevenire, evitare e segnalare situazioni disfunzionali che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore negli altri atleti;
      • rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere degli altri atleti e, più in generale, di tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive;
      • rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;
      • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;
      • riferire qualsiasi infortunio o incidente agli esercenti la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero ai loro delegati;
      • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
      • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la loro cura ovvero ai loro delegati, nonché al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD
      • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della ASD situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

      TUTTI I SOGGETTI DESTINATARI DEL PRESENTE CODICE DI CONDOTTA SI IMPEGNANO A:

      • rispettare e tutelare i diritti, la dignità e il valore di tutti i tesserati coinvolti, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale o qualsiasi altra ragione. All’istruttore tecnico, lavoratore o volontario, si richiede un comportamento civile e antidiscriminatorio teso a non ignorare, facilitare o anche collaborare tacitamente in attività che implicano un’ingiusta discriminazione nei confronti dei tesserati;
      • attenersi alle regole in tutte le fasi delle attività;
      • incoraggiare e promuovere il fair play, la disciplina, la correttezza, e lo spirito di collaborazione;
      • non assumere o tollerare comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, genitori, direttori di gara, membri dello staff o qualsiasi altro soggetto coinvolto nelle attività; non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza fisica e/o mentale;
      • sostenere e applaudire sempre gli sforzi dei giovani atleti e valorizzarli a prescindere dai risultati sul campo, promuovendo la cultura del lavoro e del divertimento;
      • trasmettere serenità, entusiasmo e passione;
      • educare al rispetto, all’impegno e alla collaborazione;
      • aggiornarsi costantemente sulle conoscenze necessarie per adempiere al meglio alle mansioni assegnate e sul tema della tutela dei minori;
      • rispettare il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva, considerare il benessere, la sicurezza e il divertimento di tutti i tesserati al di sopra ogni altra cosa;
      • combattere e prevenire qualsiasi forma di bullismo tra i minori;
      • ascoltare i bisogni, le richieste, le preoccupazioni di tutti i tesserati;
      • non umiliare o sminuire i tesserati o i loro sforzi durante una gara o una sessione di prove;
      • non agire in modo da far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare un minore, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;
      • non sfruttare un minore per un tornaconto personale o economico;
      • non avere atteggiamenti nei confronti dei minori che – anche sotto il profilo psicologico – possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;
      • non impegnarsi in attività sessuali o avere un rapporto sessuale con tesserati di età inferiore ai 18 anni e non fare commenti sessualmente allusivi mostrando un comportamento sempre rispettoso e discreto;
      • non avere relazioni con minorenni che possano essere in qualche modo considerate di sfruttamento, maltrattamento o abuso;
      • non consentire giochi, frasi, atteggiamenti sessualmente provocatori o inappropriati;
      • garantire che tutte le attività siano adatte alle capacità, all’età, alla maturità fisica ed emotiva, all’esperienza e all’abilità dei tesserati, in particolare degli allievi minorenni;
      • lavorare insieme agli altri componenti dello staff per tutelare e promuovere gli interessi e il benessere di ogni tesserato;
      • non compiere mai abusi fisici e non infliggere punizioni o castighi che possano essere ricondotti ad un abuso fisico;
      • intessere relazioni proficue con i genitori dei tesserati minorenni al fine di fare squadra per la crescita e la loro tutela;
      • accertarsi sempre che i minori siano adeguatamente sorvegliati e che le gare e le attività in trasferta siano sicure;
      • garantire che la salute, la sicurezza e il benessere dei tesserati costituiscano obiettivo primario rispetto al successo tecnico-sportivo o qualsiasi altra considerazione;
      • organizzare il lavoro, il luogo di lavoro e le attività in trasferta in modo tale da minimizzare i rischi;
      • rispettare la privacy dei minori, specie in luoghi particolarmente sensibili i quali devono essere sorvegliati, in modo tale da garantire la privacy dei minori;
      • evitare di fare per i minori attività di carattere personale che essi stessi possano fare da soli;
      • garantire che qualsiasi trattamento di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio, trattamento fisioterapico), si svolga in modo aperto e in ambiente supervisionato, piuttosto che al chiuso o in privato e sempre con la presenza di un soggetto terzo (altro tesserato, adulto);
      • evitare di passare del tempo da soli con i minori lontano da altri soggetti;
      • non lasciare che i minori rimangano senza adeguata supervisione nel corso delle attività e, al termine delle stesse, accertarsi che lascino l’impianto sportivo accompagnati da un proprio genitore o da una persona autorizzata, qualora i minori non siano stati preventivamente autorizzati a lasciare l’impianto autonomamente e senza la presenza di un adulto. Ogni autorizzazione deve essere debitamente sottoscritta dai soggetti esercenti la responsabilità genitoriale sul minore;
      • non utilizzare i social media in maniera inappropriata, non coinvolgere i minori nelle conversazioni private sui social media e non pubblicare mai commenti o condividere immagini che potrebbero compromettere il loro benessere o causare loro danni;
      • non acquisire, detenere e pubblicare fotografie o divulgare altre informazioni sui bambini e sui ragazzi o sulle loro famiglie su qualsiasi supporto cartaceo ovvero digitale (es. social media personali o del club/organizzazione, siti web, strumenti di comunicazione online personali, ecc.) in assenza della relativa liberatoria sottoscritta dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale prodotto;
      • segnalare eventuali dubbi sulla sicurezza e sul benessere dei tesserati rivolgendosi al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla SSD, in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva;
      • consultare il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla ASD in caso di dubbi sulla partecipazione dei tesserati in conformità a quanto disposto nel Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva ed in caso di necessità per favorire l’inclusione sportiva degli atleti con disabilità fisica o

      intellettivo-relazionale.

      IL CONSIGLIO DIRETTIVO

      Subacquei Anonimi ASD

      Livorno, 19/06/2025″

      Discover Scuba Diving Livorno

      Prove Sub a Livorno

      Sei della zona? oppure stai pensando di passare qualche giorno in questa bellissima città di Mare? allora perché non provare l’esperienza “Discover Scuba Diving a Livorno” PADI!! Il discover scuba diving effettuato da noi a Livorno è un primo passo per conoscere cosa vuol dire respirare sott’acqua! Non è una semplice prova subacquea, ma un esperienza a 360° ove ti verranno forniti concetti base, manuale ed attrezzatura.

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